Oggi al Quirinale per le consultazioni sono arrivate le maggiori forze di opposizione. Per primo Carlo Calenda in rappresentanza del Terzo Polo.
Nel pomeriggio sono riprese le consultazioni per la formazione del governo. Dopo il gruppo misto è stato il turno di Carlo Calenda leader di Azione. Dopo le polemiche contro il Pd e i 5 stelle che hanno escluso il Terzo Polo dal patto per le vicepresidenze, Calenda spera in un’opposizione concreta e pratica.
“Siamo pienamente disponibili a instaurare un rapporto sulle questioni concrete e pratiche con le altre opposizioni. Ma che non diventi l’unità delle opposizioni contro. Non gioverebbe né alla causa delle opposizioni, né al dialogo fra opposizioni e governo che si deve instaurare in una democrazia matura”. Ha detto l’ex ministro al termine delle consultazioni con Mattarella.
Opposizione durissima se viene revocato il sostegno all’Ucraina
Calenda chiarisce: “Abbiamo chiara l’importanza in democrazia del ruolo dell’opposizione”, precisando che sarà “non pregiudiziale, sino a quando viene rispettato il collocamento italiano nel mondo, in Ue e con i partner atlantici. Su questi temi non è possibile alcun compromesso”. Inoltre, ha espresso “viva preoccupazione” per le parole di Berlusconi, “incidenti” che “danno la sensazione del traballare della politica estera. Serve un chiarimento definitivo da parte del governo e della maggioranza” ha insistito.
Se al contrario, il governo sarà filorusso e non darà supporto all’Ucraina, “allora la nostra opposizione non sarà costruttiva ma durissima, fuori e dentro il Parlamento”. Il leader di Azione è anche intervenuto sulla questione del ministro degli Esteri a Tajani. “Se il ministro degli Esteri è espresso da una forza politica che con il suo capo più volte ha definito l’invasione russa una risposta alla provocazione ucraina per portare persone per bene al governo di Kiev a fronte delle bombe e dei morti non è concepibile”.
Una seria e rigorosa opposizione anche da parte di +Europa. Benedetto della Vedova al termine delle consultazioni al Quirinale ha messo l’accento sui diritti. “No a passi indietro sui diritti e faremo opposizione contro qualsiasi tentativo di spostare l’asse dell’Italia rispetto all’Unione europea”.